2017

Wunderkammer

img_Ragno porta guadagno

 

Wunderkammer è una serie di lavori che capovolge il tema della meraviglia.
Nel passato, infatti, le “stanze delle meraviglie” custodivano rarità di ogni genere, per forma e dimensione, provenienti da ogni parte del mondo allora conosciuto. Questi lavori, invece, indirizzano la mirabilia verso frammenti del naturale che abitualmente passano inosservati.

 

Snake
Cianotipìa su carta foderata
60 x 60 cm

Il lavoro trascende Snake, videogioco del 1977. Anno del Serpente di Fuoco secondo l’astrologia cinese.
Snake, come l’uroboro, esprime il desiderio d’infinito in un sistema finito. Lo scopo del gioco è che si nutra e cresca il più possibile senza però tornare su se stesso, pena la vita. Se l’uroboro è una forma chiusa e statica, anche la crescita infinita dell’altro è destinata a trovare, prima o poi, il limite del labirinto o di sè.
La tecnica cianotipica rafforza questo rapporto tra finito/infinito perché, pur essendo originata da un’esposizione solare di tempo limitato, può restituire un’infinita gamma cromatica di blu. La riflessione si completa nelle variazioni digitali che ricostituiscono il positivo fotografico.

 

 

Entomofagìa
Specchio, materiali organici, colla siliconica
96 x 100 cm

Il lavoro si compone di 49 ragnatele sviluppate attorno a ragni e insetti. Il tema dell’entomofobìa vira in entomofagìa. Le tessiture di formato circolare evocano l’immagine dei centrini all’uncinetto che fagocitano gli insetti ma anche il riflesso dell’osservatore.

 

 

Entomofobìa
Resina epossidica, materiali organici, fogli di polietilene, nastri
75 x 130 cm

Il lavoro ironizza in chiave kitsch il tema del terrore irrazionale. Cavalletta e libellula si riflettono in una goccia di resina che, proprio come la stessa paura che ne ha motivato la realizzazione, amplifica e distorce la percezione della reale minaccia. Sette involucri trasparenti si racchiudono attorno ad essa, quasi a volerla disarmare, trasformandola nell’immagine rasserenante di un grande pacco regalo.

 

 

La paura fa novanta
Resina epossidica, materiali organici, carta, plexiglass, specchi
(6 x 6 x 6)cm x90

Il lavoro mostra una sorta di alveare cilindrico composto da 90 cubi in plexiglass che racchiudono insetti (e ragni) sospesi in tronchetti di resina allo specchio. Ognuno è accompagnato da un detto/proverbio che in qualche modo lo riguarda, leggibile solo se riflesso.
La paura fa novanta si presenta come il prodotto finale di un processo che inizia con la raccolta degli insetti (trovati privi di vita) e prosegue nella successione ripetitiva dei passaggi di lavorazione, dalla fine levigatura della resina al semplice gesto di comporre i cubi uno ad uno. Tratta dell’avversione che spesso accompagna alcune specie, dei piccoli spaventi ma anche della curiosità che suscitano.
I proverbi rievocano il citazionismo contemporaneo tipico dei social ma rimandano soprattutto all’idea di comunità e di memoria collettiva della societas.

 

 

La paura fa novanta
Detti e proverbi

 

 

La paura fa novanta
Ragno porta guadagno – work in progress

 

 

Puntina
Video mp4 960 x 720 px
30”

Puntina è una gatta nera di 5 anni, protagonista di un gioco da tavolo di Davide Bassanelli. Dal suo vellutato mantello oscuro spiccano solo i grandi occhi gialli (davanti) che comunicano infinite espressioni.
Il lavoro si compone di un centinaio di fotografie delle miniature, modellate in pasta vinilica, realizzate per il gioco.